Film magistrale del giovane cineasta spagnolo: ottimi gli attori, il ritmo, gli scenari. La scena iniziale, in cui un cavallo viene domato (o ucciso?) a mani nude annuncia la violenza che cresce man mano, per poi raggiungere il suo acme e spegnersi nel silenzio.
“La narrazione è incentrata su un doppio scontro: quello relativo alla presenza di persone che arrivano da fuori (in cui emerge in maniera decisa il tema della xenofobia) e quello relativo a una differenza economica e di vedute sul futuro. Se la coppia francese vuole integrarsi totalmente con la campagna, al contrario i loro vicini galiziani vorrebbero approfittare del progetto delle pale eoliche per ottenere i soldi necessari per scappare da quel luogo.” Andrea Chimento
La durata del film non nuoce allo sviluppo della vicenda, che ha bisogno di tempo per sviluppare il proseguo, in cui le donne diventano protagoniste, anche se forse non per scelta, e forniscono una possibile via di uscita al crescendo di cupa violenza della prima parte.
Film molto interessante, di grande tensione emotiva; lascia il segno e fa pensare.