• Regista: Paul Schrader

    Cast: Joel Edgerton, Sigourney Weaver, Quintessa Swindell, Esai Morales, Eduardo Losan

    Paese e anno produzione: USA 2022

    Durata: 107 min

    Lingua: INGLESE ORE 18/ ITALIANO 0RE 21

  • Master Gardener – Il maestro giardiniere

    BORDIGHERA Sala Olimpia Liberty
    Febbraio 1, 2024 6:00 pm
    Febbraio 1, 2024 9:00 pm

    Giovedì 1 FEBBRAIO ore 18 proiezione in lingua inglese con sottotitoli in italiano
    Giovedì 1 FEBBRAIO ore 21 proiezione in lingua italiana

    Narvel Roth è un appassionato e rigoroso giardiniere nella lussuosa villa di Mrs. Norma Haverhill. Le piante, per lui, non sono solo un lavoro ma rappresentano una vera e propria filosofia di vita. Ma come l’ordine apparente di un giardino si fonda in realtà su un sottobosco marcescente, così l’apparenza ordinata e ordinaria di Marvel nasconde un passato terribilmente turbolento di cui porta i segni sulla pelle. Tutta la prima parte del film è giocata su un sottile equilibrio di elementi che emergono a poco a poco su un ambiente votato alla pace e alla natura. I due personaggi protagonisti, interpretati magistralmente da Joel Egerton e Sigourney Weaver, hanno entrambi qualcosa da nascondere. Sarà l’arrivo di Maya, inquieta pronipote della padrona di casa assunta come apprendista di Narvel, a far esplodere violentemente il passato, i rancori, le violenze…

    Nella seconda parte, invece, il film diventa quasi un road movie nel quale i personaggi devono fare i conti con se stessi e con gli altri… Se è vero che i film non devono lasciare un messaggio, ma sono semplicemente storie, in questo caso questa storia di colpa e redenzione sembra costruita esattamente per giungere ad un risvolto morale. Se è così, la morale apparentemente edificante del finale lascia nello spettatore un messaggio dai risvolti etici quanto meno ambigui, su cui riflettere.

    Alessandro Cinquegrani in Saledellacomunita

    Per saperne di più:
    La sceneggiatura e la regia tornano continuamente ma con grande eleganza sui temi: guarigione e rinascita (l’idea del prendere un nuovo nome, come nel battesimo), il desiderio ambivalente di cancellare il passato e perdere la memoria (i tatuaggi da cancellare, la droga, ma anche l’assoluzione, “all is forgiven”), la vestizione come semina e la svestizione come fioritura. Fonte: Esquire.com

    Paul Schrader, che a Venezia 79 è stato insignito del prestigioso Leone d’oro alla carriera, è un artista che ha mai deposto l’ascia di guerra rispetto all’idea ricorrente di raccontare e mettere in scena il suo mondo fatto di uomini dilaniati e manie perduranti, ossessioni laceranti e scissioni dure a morire. Dal 2017 a oggi, grazie alla trilogia composta da First ReformedThe Card Counter e ora Master Gardener, ha portato a un nuovo e postumo grado di maturità i perni granitici intorno cui ruota tutta la sua produzione come regista e come sceneggiatore. L’ha fatto scarnificando e riducendo ulteriormente all’osso il cuore di tenebra virile della sua arte e arricchendo i propri film di nuove aperture, stimoli, possibilità e chiavi di lettura. Fonte: Bestmovie.it

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    Pubblicato il 26 Gennaio 2024

    di Graziella Bosco