Dove vai, Aida? dove andrai dopo il massacro?
Interprete presso la base O.N.U. di Srebrenica – Bosnia, luglio 1995 – Aida cerca disperatamente di salvare i suoi concittadini e la sua famiglia dall’occupazione dell’esercito serbo in avanzata. La Storia con la maiuscola, quella dei libri, si mescola in modo incalzante alla “piccola” storia di Aida, del marito e dei figli. Il film non è un documentario, anche se la ricostruzione storica è assai fedele; diventa una narrazione proprio perchè il focus è puntato su alcuni degli 8372 uomini e ragazzi uccisi dai miliziani di Karadzic e Mladic. Lo spettatore partecipa intensamente al senso di ingiustizia e di sopraffazione subito da ognuno di loro.
La responsabilità del contingente O.N.U. – totalmente inadeguato a fronteggiare la brutalità degli occupanti e di fatto corresponsabile del genocidio – ci interroga su quanto avvenuto, ma soprattutto su quello che sta avvenendo in questi giorni. Che cosa può fare la comunità internazionale per interrompere l’escalation che, passando attraverso massacri sempre più efferati, allontana sempre più le ipotesi di dialogo e incontro.
Nazionalismi, opposti odi e incomprensioni, arroganza e presunzione di possedere l’unica verità, continuano a scavare fossati incolmabili. Ci chiediamo come Aida possa tornare nella sua città, nella sua scuola ad insegnare proprio ai figli di chi il genocidio l’ha perpetrato. Come si potrà tornare a vivere nel Donbass, in Palestina, e in altri mille luoghi dellla terra dove la “pulizia etnica” elimina i bambini e i giovani, togliendo futuro a quelle genti?
Per ricordare Srebrenica, da Focus.