• Simone. Le voyage du siècle


    È uscito in questi giorni in Francia e in Belgio un film su Simone Veil, una donna fuori dal comune che ha segnato nel secondo dopoguerra la vita politica francese ed europea. Era nata a Nizza nel 1927, in una famiglia di origine ebraica, per nulla religiosa e praticante. Morì a Parigi nel 2017 dopo essere stata magistrato, ministra, presidente del Parlamento europeo, e soprattutto essere sopravvissuta ai Lager nazisti. 

    Nel film si racconta che ai tempi le donne potevano da pochissimo entrare nella funzione pubblica. D’altro canto, in Francia avevano ottenuto il diritto di voto solo nel 1944; e vent’anni dopo, nel 1965, avrebbero potuto aprire un proprio conto in banca senza il consenso del marito. 

    Da magistrato, la giovane donna si fece rapidamente notare in un mondo ottusamente maschilista. Contribuì, tra le altre cose, a modernizzare – diremmo meglio: umanizzare – le carceri francesi, in particolare in Algeria dove i detenuti erano trattati in modo terribile. Riuscì a far trasferire in Francia prigioniere algerine esposte a trattamenti disumani.

    Il film di Olivier Dahan riprende i momenti più significativi della vita di Simone Veil. Soprattutto alcune delle prese di posizione più note. In particolare, quando spiegò che il suo impegno a favore di una Europa più unita fu un modo “per riconciliare il XX secolo con sé stesso”, dopo due guerre mondiali e lo stermino di massa degli ebrei. 

    Ci auguriamo che questo film così interessante arrivi anche in Italia.

    FONTE: Il Sole 24 Ore

    Pubblicato il 31 Ottobre 2022

    di Graziella Bosco