La vicenda raccontata dal film è storia di oggi: 2 ragazzini decidono, contro il volere di tutti, di lasciare Dakar per cercare fama ed avventura in Europa. Nella prima parte li conosciamo come 2 adolescenti normalissimi: vanno a scuola, giocano a calcio, amano le loro mamme e la musica, lavorano di nascosto per guadagnare ed affrontare il grande viaggio.
Il viaggio si rivela poi per quello che era stato annunciato: una marcia estenuante e incomprensibile attraverso il deserto, i taglieggiamenti da parte di banditi e poliziotti, la prigione e la schiavitù in Libia, l’attraversamento pericoloso del Mediterraneo…
Nelle ultime inquadrature si comprende il titolo del film che, oltre ad essere il quadro dell’orrore che precede i vituperati sbarchi di tanti esseri umani sulle nostre coste, è anche il percorso di crescita personale del protagonista. Trovandosi alla guida del fatiscente peschereccio, avverte un grande sentimento di responsabilità verso tutti i “passeggeri” che sente affidati alla sua determinazione, e di profonda solidarietà umana verso di loro.
Un film semplice, adatto a tutti. La versione originale rende i dialoghi più realistici ed efficaci.